VERSO L'8 MARZO- DOLCE & GABBANA: SIT IN USB ALL'INTERNO DEL NEGOZIO DI PIAZZA DI SPAGNA

Le donne del commercio difendono l'occupazione: il vestito più bello è la nostra dignità

Roma -

Le delegate USB del commercio sono entrate in questo momento nel negozio Dolce & Gabbana di Piazza di Spagna e si sono sedute con dei cartelli che richiamano ai licenziamenti delle lavoratrici dello store di Fiumicino. A solo 2 giorni dall'8 marzo, l’Unione Sindacale di Base denuncia l’ennesimo colpo inferto al lavoro femminile. Dolce&Gabbana, marchio italiano della moda con fama mondiale, mostra ancora il pugno duro e ancora contro le donne. Dopo aver messo seriamente in pericolo la salute delle proprie lavoratrici, costrette a lavorare anche nei giorni immediatamente seguenti al rogo di Fiumicino, ha infatti aperto una procedura di licenziamento contro 4 lavoratrici.

 

L’USB organizza questa manifestazione nel punto vendita di Piazza di Spagna - dichiara Maria Sarsale, della Federazione romana USB - vestite a lutto alcune donne della nostra organizzazione sono entrate nel negozio per un silenzioso sit in di protesta. Hanno reintegrato solo 2 lavoratrici , ma altre 2 aspettano ancora di conoscere la loro sorte. Oggi siamo qui in solidarietà a loro, e a tutte le donne, che nel commercio rappresentano l’80% della forza lavoro, e che quotidianamente subiscono il ricatto di un sistema che continua a vessare le lavoratrici tutte, con paghe inferiori, con ingiusti demansionamenti e inaccettabili licenziamenti, con ripetuti attacchi al diritto della maternità”.

 

“La nostra lotta, - prosegue la dirigente sindacale,- è per difendere insieme il lavoro e la dignità di queste donne. Chiediamo che i licenziamenti seguiti al rogo di Fiumicino non diventino un altro tassello nero nella storia del lavoro femminile. Siamo qui per dimostrare a Dolce&Gabbana che il vestito più bello che una Donna possa indossare è la propria dignità, e che noi qui la rivendichiamo col diritto di lavorare. L’USB rifiuta categoricamente questi licenziamenti”.

 

“L’Unione Sindacale di Base difende con determinazione il lavoro di queste donne. Il profitto perseguito a discapito della salute e del lavoro è un lusso che non siamo disposte ad accettare” conclude Maria Sarsale.

 

USB Lavoro Privato