Confcommercio rispetti il diritto di sciopero e quello di manifestare

Roma -

Confcommercio inizi a risolvere i problemi dei lavoratori del suo settore, i lavoratori del commercio non sono carne da macello. Così rispondiamo alle dichiarazioni di Giuseppe Roscioli, Presidente di Confcommercio Roma.

 

Confcommercio, per bocca di Giuseppe Roscioli, lamenta i danni causati ai due giorni di sciopero e mobilitazioni del 18 e 19 ottobre, che hanno visto una partecipazione straordinaria di persone, con tanti lavoratori del commercio, portare in piazza la protesta per le loro condizioni di lavoro e di vita.

 

Se, come afferma Roscioli, "...per molti commercianti queste giornate di cortei si sono trasformate in un disastro economico...", per noi rappresentano la risposta alla crisi di tutte le categorie del mondo del lavoro, dei pensionati, dei precari, dei migranti, di chi non ha una casa o un reddito.

 

I lavoratori del commercio, in particolare, sono stanchi delle condizioni imposte dalle associazioni datoriali con l’appoggio dei sindacati concertativi, di una serie di accordi che hanno devastato la vita delle donne e degli uomini di questo settore in termini di salario, di diritti e di qualità della vita, che hanno aggredito il diritto alla malattia e al riposo domenicale e festivo.

 

Se Roscioli, e Confcommercio, vogliono davvero evitare che i lavoratori scendano in piazza, comincino a dare risposte concrete alle proteste del loro settore e non si nascondano dietro i disservizi ed i disagi che necessariamente lo sciopero e le manifestazioni causano -a cosa servono altrimenti?-, almeno finché tale diritto costituzionale, nonostante i continui attacchi, sarà garantito.