Lucia Di Maio e l'USB in presidio davanti alla Lega Nazionale delle Cooperative

Il Presidente Poletti ascolti le ragioni di Lucia de Maio, Catia Bottoni e le altre donne licenziate dalla coop

Roma -

Giovedì 6 febbraio 2014 Lucia, Catia, Antonella e tante altre, accompagnate dall’USB, saranno in presidio dalle ore 11.00 davanti alla Lega  Nazionale delle Cooperative, in via Guattani 9 a Roma, per portare la loro protesta sotto le finestre delle burocrazie cooperative, sempre pronte a richiamare i principi ispiratori della cooperazione ma colpevolmente assenti nella vigilanza e nel controllo di quel presunto valore aggiunto che frutta a questo sistema d’impresa particolari trattamenti e agevolazioni fiscali.

 

Lucia resta senza lavoro e senza stipendio nonostante la Magistratura del Lavoro di Avellino si sia espressa più volte per il suo reintegro e per quello della sua collega Margherita, Unicoop Tirreno non ottempera alle 3 sentenze del Tribunale, in perfetto stile Marchionne. Le motivazioni dell'ultima sentenza, espongono in maniera dettagliata l'illeggittimità della condotta tenuta da Unicoop Tirreno che, come troppo spesso accade in questo paese, sembra non accettare il parere espresso dalla Magistratura e continua a tenere a casa le due lavoratrici.

 

Ma Lucia non è “un caso isolato”, definizione usata da Unicoop Tirreno per Catia Bottoni , lavoratrice Coop che dopo dodici anni e 27 contratti a termine è stata messa alla porta con la scusa della crisi ed in spregio alla legge che prevede l’assunzione obbligatoria dopo i 36 mesi di lavoro con la stessa azienda.

 

Catia, nel maggio 2013, si incatenò per protesta per ben due volte alla sede dell’Associazione Nazionale delle Cooperative di Consumo, sita sempre in via Guattani 9 a Roma, vestita di tutti i suoi contratti. Ma Catia è solo la punta di un iceberg, molte altre lavoratrici hanno ampiamente superato il termine dei 36 mesi e si ritrovano licenziate da Unicoop Tirreno che antepone il profitto finanche alle leggi di questo paese.

 

USB si stringe attorno a Lucia, Margherita, Catia, Antonella, Agnese e tutte le altre ancora senza lavoro e senza stipendio, e proseguirà nel sostegno della loro vertenza.