Commercio: contro l'abuso del lavoro precario l'USB lancia la campagna #IoSonoSonia

Roma -

Sonia è una commessa precaria di ‎Zara che allo scadere del 34esimo mese di lavoro per la stessa azienda si è vista negare il rinnovo contrattuale, a pochi giorni dal traguardo dei 36 mesi che le avrebbero dato diritto all’assunzione.

 

Oggi le colleghe di Sonia che a Roma stanno lavorando all’allestimento del nuovo punto vendita di “Porte di Roma”, indossano una maglia bianca con l’hashtag #IoSonoSonia.

 

Ieri in mattinata quelle maglie sono giunte sino in Parlamento, alla conferenza stampa “Il Lazio tradito”, che ha messo al centro le problematica dei lavoratori Coop del Lazio. Nel pomeriggio, delegati e lavoratori milanesi le hanno indossate nel nuovo centro commerciale di Arese.

 

“Lo sfruttamento garantito dal contratto nazionale del Commercio, la liberalizzazione degli orari e delle aperture introdotte dal decreto Salva-Italia del governo Monti, ma soprattutto i racconti nel segno del ricatto e della precarietà di chi nei grandi centri commerciali lavora, ci impongono di afferrare la realtà per quella che è e di combattere per trasformarla”, dichiara Francesco Iacovone dell’Esecutivo Nazionale USB Lavoro Privato .

 

“La nostra campagna vuole evidenziare e combattere questa condizione - prosegue il sindacalista USB - rivendicando reddito di base e denunciando il carattere distruttivo dei centri commerciali, non-luoghi che non solo concentrano lavoro super-sfruttato, ma annientano posti di lavoro nel piccolo commercio, divorando suolo, favorendo una cementificazione selvaggia e devastando ambiente e paesaggio urbano”.

 

“La storia di Sonia è la punta di un iceberg fatto di miseri salari, pochi diritti e tanta precarietà. L'USB si batte con forza per lei e contro lo sfruttamento delle tante Sonia che stanno vivendo lo stesso dramma”, conclude Iacovone.