Covid? Può passeggiare tranquillamente nei centri commerciali

Green Pass e mascherine Ffp2 per evitare il dilagare del virus tranne nei centri commerciali, lì ci si può ammalare tranquillamente

Viterbo -

I contagi da Covid superano i 10 milioni, la cui mortalità, in parte, è tenuta a freno solo dai vaccini, solo nella nostra Regione i contagi sono 876 mila, mentre i decessi sfiorano le dieci mila persone. Questo dimostra come le politiche governative siano state un fallimento. In due anni, invece di puntare su prevenzione e tutela delle persone, compresi i lavoratori, si è ceduto alle pressioni delle imprese interessate solo ad aumentare i propri profitti.

L’ultimo Dpcm non si differenzia dai precedenti, mentre tutto viene, giustamente sottoposto a controllo, comprese le attività culturali, lo strapotere della Grande distribuzione consente ancora una volta di lasciare centri commerciali e negozi in una zona franca. A partire da oggi, questi saranno una delle pochissime attività dove si potrà entrare senza Green Pass, né base né rafforzato e senza l’obbligo di mascherine Ffp2, come invece avviene nei trasporti proprio per diminuire i rischi di contagio dovuti a possibili affollamenti in spazi chiusi.

Se è vero che l'approvvigionamento primario deve essere sempre garantito non si spiega, se non nel voler fare un favore ai Grandi Marchi, perché non obbligare le aziende a ripristinare i controlli in ingresso e all’interno dei punti vendita, in modo da garantire un accesso limitato del numero delle persone contemporaneamente e verificare sia il distanziamento sia il corretto uso delle mascherine per tutto il tempo. Invece non solo i clienti possono tranquillamente entrare anche con mascherine di stoffa o indossate in modalità sciarpa, in più le aziende non hanno alcun obbligo di fornire ai propri dipendenti mascherine Ffp2, le uniche in grado di proteggere anche chi le indossa. Ricordiamo come nelle farmacie, considerate di prima necessità, tutti i lavoratori indossino i Dispositivi adeguati per proteggersi.

Ad oggi, nell’ampiezza delle tipologie di rivenditori considerati essenziali, ci sono camerini di prova e sedili attigui e promiscui, dove nessuna distanza viene rispettata.

I lavoratori vengono, in modo illegittimo, caricati, non solo del controllo sulla clientela, esposti così ad offese e minacce, ma anche delle pulizie. Queste, ben lontane dalla vera sanificazione prevista per legge, espone ulteriormente i dipendenti a contagio, visto che vengono a contatto senza alcuna formazione specifica né i mezzi adeguati con possibili materiali e superfici infette.

Nella maggior parte dei settori lavorativi si riducono i contagi da Covid, nel Commercio aumentano, da inizio pandemia siamo al quarto posto per morti. Lavoratori uccisi da una classe padronale e politica interessata solo al Pil.

Non dobbiamo continuare ad accettare tutto, dopo i Contratti nazionali al ribasso, con aumento degli orari e stipendi ridicoli, non vogliamo morire per il loro profitto.

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Usb Commercio